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TOMBOLA ON-LINE

LA SMORFIA


Storia della Tombola
Le origini vere e proprie si perdono nella notte dei tempi, basti pensare che la divinazione effettuata tramite i numeri era già nota e diffusa agli inizi del I° millennio a. C. (anche il re Salomone - 961/922 a. C. - vi si affidava con fiducia), mentre sul primo tentativo scientifico di interpretare i sogni, si fa il nome di Armidoro di Daldi (vissuto in Grecia nel II sec. d. C.).
Le origini accertate conducono, invece, a questo: la cabala, detta anche càbbala o più esattamente kabala, viene dall'ebraico qabbàlàh che significa ricezione e/o tradizione. Con ricezione si vogliono indicare le dottrine mistiche ed esoteriche ebraiche che riguardano Dio e l'universo e che si dice fossero state rivelate ad un certo numero ristretto di persone e, da queste, tramandate di generazione in generazione. Più precisamente la cabala è un sistema filosofico e semi-teologico di interpretazione mistica della Bibbia e dei testi sacri cristiani che i rabbini del medioevo asserivano fosse stato rivelato direttamente da Dio a Adamo, Abramo e Mosè. Secondo la cabala, nella Bibbia non vi è parola, lettera o segno qualsiasi che non abbia qualche significato misterioso, e il mondo stesso non sarebbe che un insieme di simboli. Su questa base i cabalisti formarono una dottrina interpretativa che, da studi più approfonditi, risulta essere un miscuglio di idee ebraiche, persiane ed egiziane, con largo apporto di mistica neoplatonica. La storia andò più o meno così: i mistici ebrei, poiché Dio aveva parlato a Mosè ed al suo popolo utilizzando la lingua ebraica, davano per scontato che l'alfabeto ebraico, con le sue 22 lettere, contenesse le parole di Dio e che, meditando su quest'alfabeto, si avesse davanti a se Dio e la sua creazione. Un certo Abraham Abulafia, mistico cabalista ebreo/spagnolo del XIII secolo, studioso di sacre scritture, soleva manipolare le parole ebraiche nelle sue meditazioni, scambiando tra loro le lettere e creando così infinite combinazioni, tutte con un fondo di pensiero comune, ma poi, basandosi sul fatto che, come in altre lingue, anche nell'ebraico la numerazione era fatta con le lettere dell'alfabeto (e pertanto ogni lettera aveva il suo corrispondente numerologico), trascrisse in numeri le sue meditazioni, scrivendo così un'opera letteraria composta di soli numeri. A lui seguirono tanti altri cabalisti mistici e pensatori, sia ebrei che cristiani, tra cui anche il celebre Pico della Mirandola. Non si ha certezza di quando queste meditazioni portarono alla concezione che, utilizzando questa correlazione numerologica tra lettere e numeri, si poteva calcolare il numero preciso che corrispondeva a qualsiasi parola, sia che essa indicasse un oggetto o un simbolo. Inoltre, poiché si pensava che le forze extra umane comunicassero mediante i sogni, il passaggio alla codificazione dei simboli onirici ed alla loro numerazione fu breve (quest'ultima versione della cabala è più propriamente detta cabala del lotto). Curiosamente, gli aiutanti che dettavano nel sonno i numeri da giocare (amici o parenti defunti) erano quasi sempre uomini (il babbo, il nonno, il marito, ecc.) e solo molto raramente le donne. Infine, poiché si pensava che le forze extra umane comunicassero anche mediante segni esterni, qualsiasi avvenimento insolito (una caduta, un temporale estivo, ecc.) veniva considerato un segno del destino, e subito tradotto in numeri per essere giocato.
Più recentemente...
Era l'anno 1734 e il re di Napoli Carlo III di Borbone era deciso ad ufficializzare nel suo Regno il gioco del Lotto che, se mantenuto in modo clandestino, avrebbe sottratto entrate alle casse dello Stato.
A ciò si opponeva il frate domenicano Gregorio Maria Rocco, perciò tra il sovrano e il frate scoppiò una violenta disputa.
Padre Rocco, legato al re da un rapporto di amore odio, diceva che non era giusto introdurre un 'così ingannevole ed amorale diletto' in un paese in cui si cercava sempre di rispettare gli insegnamenti cattolici.
Alla fine, però, Carlo III, facendo presente che il lotto, se giocato di nascosto, sarebbe stato più pericoloso per le povere tasche dei sudditi, riuscì a spuntarla, ad un patto però, che il gioco del lotto, almeno nella settimana delle festività del Natale, sarebbe stato sospeso.
In quei giorni il gioco, insomma, non poteva distrarre il popolo dalle preghiere.
Ma il popolo subito pensò di organizzarsi per proprio conto.
I novanta numeri del lotto furono messi in 'panarielli' di vimini e, per divertirsi in attesa della mezzanotte, ciascuno provvide a disegnare numeri sulle cartelle. Così la fantasia popolare riuscì a trasformare un gioco pubblico in un gioco familiare, che prese il nome di tombola dalla forma cilindrica del numero impresso nel legno e dal capitombolo che fa lo stesso numero nel cadere sul tavolo dal panariello che, una volta, aveva la forma di tombolo.
Ad ognuno dei novanta numeri della tombola fu attribuito un simbolo diverso da regione a regione.
I simboli della tombola napoletana sono quasi tutti allusivi, alcuni anche piuttosto scurrili.
Si può, dunque, affermare che la tombola è figlia del lotto, ma soprattutto della fantasia del popolo napoletano.
La parola 'tombola', secondo alcuni verrebbe da tombolare (roteare o far capitombolare i numeri nel paniere), secondo altri verrebbe da tumulo (forse per la forma piramidale del paniere).

LA SMORFIA
La smorfia più conosciuta è la smorfia napoletana.
La smorfia napoletana attribuisce ad ogni sogno (persona, oggetto o animale) uno dei novanta numeri del lotto.
La smorfia napoletana è una serie di credenze e detti popolari che sono stati uniti da alcuni studiosi.
Chi, infatti a Natale giocando a Tombola non ha associato ad un numero un significato della smorfia napoletana come al 25: Natale.




LE REGOLE


Questa tombola è stata programmata in php. Non necessita di istallazione. E' collegata alla smorfia napoletana.
E' possibile stampare le cartelle personalizzandone l'intestazione.
Questa tombola si gioca con cartelle di cinque file di nove colonne verticali che potrai stampare personalizzandole.
Un cartellone elettronico sostituisce quello utilizzato nella tombola tradizionale.
Ogni partecipante potrà stampare varie serie di cartelle; le cartelle in gioco dovranno essere contrassegnate.
Potrai coprire i numeri con un segnalino oppure potrai segnarli con una matita.
Un giocatore (che può prendere anche parte al gioco se lo desidera) ha il ruolo di estrattore, questo dovrà cliccare il bottone ESTRAZIONE NUMERO... e dichiarare il numero uscito a voce alta insieme alla smorfia corrispondente.
I giocatori segnano il numero estratto sulle schede.
Chi riesce a segnare tutti i numeri presenti sulla propria scheda dichiara 'tombola!'.
La scheda viene quindi controllata, e se non ci sono errori il giocatore viene dichiarato vincitore.
Di solito vengono inseriti dei premi minori per l'ambo, la terna, la quaterna, la cinquina.
Si tratta di una serie di numeri usciti e presenti nella stessa fila orizzontale della cartella: 2 per l'ambo, 3 per la terna, 4 per la quaterna e 5 per la cinquina.


INIZIA A GIOCARE